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Le vitamine idrosolubili.


mercoledì 6 febbraio 2019


Le vitamine idrosolubili

Quali sono le vitamine idrosolubili? Rispondiamo a questa domanda e inoltre vediamo come vengono assorbite e conservate all'interno dell'organismo di cani, e gatti, e a cosa servono.

Le vitamine idrosolubili vengono così definite per la loro elevata solubilità in acqua. Si differenziano dalle vitamine liposolubili, poiché non necessitano della presenza dei lipidi per venir assorbite e il loro assorbimento avviene attraverso un meccanismo di trasporto attivo. Inoltre, esse vanno incontro ad un esaurimento più rapido poiché non vengono accumulate nell'organismo e vengono facilmente escrete attraverso le urine; di conseguenza hanno meno probabilità di causare tossicità ma al contempo una maggior probabilità di andare incontro a carenze. Tra le principali funzioni di queste vitamine rientra quella di "cofattori" enzimatici, ossia permettono a numerosi enzimi di esplicare la loro azione.

All'interno di questo gruppo di vitamine rientrano le Vitamine del gruppo B e la vitamina C.

VITAMINA C
Nel cane e nel gatto questa vitamina non rientra in quelle che vengono reputate "essenziali", ossia che devono essere per forza assunte con l'alimentazione, poiché in soggetti sani essa può essere prodotta dall'organismo a partire dal glucosio.

Il principale ruolo della vitamina C è quello di antiossidante e di "protettore" delle cellule dallo stress ossidativo.  Inoltre, la sua presenza è necessaria per la sintesi del collagene e della L-carnitina, un importante vettore di gruppi acilici attraverso le membrane mitocondriali.

La frutta, la verdura e le frattaglie risultano le migliori fonti di vitamina C, tuttavia questa vitamina risulta essere molto labile e il suo contenuto diminuisce drasticamente durante la conservazione e la lavorazione degli alimenti.

VITAMINE DEL GRUPPO B
Tutte le vitamine appartenenti a questo gruppo sono essenziali per i nostri animali domestici e per poterne soddisfare il fabbisogno devono essere assunte con la dieta, infatti, FEDIAF indica i valori minimi giornalieri che dovrebbero essere assunti dal cane e dal gatto per ogni singola vitamina.

VITAMINA B1 O TIAMINA
La tiamina può trovarsi sotto forma di Tiamina libera oppure come mono-, di- o tri- fosfato. La tiamina difosfato (o tiamina pirofosfato) è la forma maggiormente presente nei tessuti, con una maggior concentrazione nelle cellule neuronali, ed è la principale forma coenzimatica. Essa è coinvolta in diverse reazioni come la decarbossilazione dei chetoacidi e la transchetolazione.

I principali segni legati ad una sua carenza includono alterazioni del sistema nervoso centrale e periferico con polineuriti, paresi e atassia. Inoltre, si evidenziano ipertrofia cardiaca, deperimento generale e debolezza muscolare.

La tiamina è largamente diffusa negli alimenti ma in basse concentrazioni. Ne sono maggiormente ricchi i cereali interi, il fegato e i reni.  Essendo questa vitamina molto labile essa viene persa facilmente a seguito di processi ossidativi, o di trattamenti termici, e proprio per questo essa viene normalmente integrata in tutti gli alimenti pet food.

Inoltre, alcuni cibi, come per esempio il pesce crudo, possono contenere degli antagonisti di questa vitamina denominati tiaminasi, enzimi che degradano rapidamente la tiamina.

Diete particolarmente ricche di glucidi ne aumentano il fabbisogno.

VITAMINA B2 O RIBOFLAVINA
La riboflavina rappresenta il precursore di un gruppo di cofattori enzimatici chiamati flavine che, legandosi alle proteine, vanno a costituire le flavoproteine. Queste proteine, largamente diffuse nelle cellule dei tessuti animali, intervengono nei processi di ossidoriduzione.

Una sua carenza provoca inappetenza, perdita di peso, lesioni cutanee con perdita di pelo ed eritema, nonché, opacizzazione della cornea. Inoltre, si evidenzia una diminuzione dell'accrescimento nei soggetti giovani.

Fonti ricche di questa vitamina sono i prodotti caseari, gli organi, come il fegato, il cuore o i reni, nonché le uova e le piante verdi. Ne sono invece poveri i cereali.

NIACINA o VITAMINA PP
La niacina è un termine generico usato per descrivere composti con attività biologica B3-simile. Le due principali forme sono l'acido nicotinico e la nicotinammide. Quest'ultima è un componente fondamentale di due molecole coenzimatiche, il NAD e il NADP, che intervengono nel trasferimento dell'idrogeno in molte reazioni chimiche di vitale importanza.

La niacina può essere sintetizzata, nell'organismo, a partire dal triptofano ma non in dosaggio sufficiente per soddisfare tutto il fabbisogno del corpo e deve, perciò, essere assunta anche attraverso l'alimentazione.

La carenza di vitamina PP si manifesta con lesioni infiammatorie gastroenteriche e della mucosa buccale, turbe del sistema nervoso e dermatiti.

Carni, legumi e lievito di birra sono particolarmente ricchi di questa vitamina.

VITAMINA B5 o ACIDO PANTOTENICO
L'acido pantotenico è un costituente del coenzima A.  Quest'ultimo è essenziale per il ciclo degli acidi tricarbossilici, per la formazione di ATP e per la sintesi degli ormoni steroidei.

Una carenza di acido pantotenico si manifesta con riduzione dell'accrescimento, ridotta risposta anticorpale nonché con manifestazioni patologiche caratterizzate da alopecia e depigmentazione della cute, da disturbi gastrointestinale con vomito e diarrea e da accumulo di grasso nel fegato.

Questa vitamina è presente in quasi tutti gli alimenti ma le fonti più ricche sono rappresentate dalla carne, dagli organi quali cuore e fegato nonché dal riso e dalla crusca di frumento.

VITAMINA B6 O PIRIDOSSINA
Con il termine Vitamina B6 si intendono diverse molecole con attività vitaminica B6. Le tre principali forme rilevabili in natura sono la piridossina, il piridossale e la piridossamina che, in seguito a fosforilazione e ossidazione, vengono poi attivate nell'organismo. Le forme attive di vitamina B6 sono rappresentate dai coenzimi piridossale fosfato (PLP) e piridossamina fosfato (PMP). Il PLP entra nella costituzione di numerosi enzimi coinvolti nelle trasformazioni metaboliche degli amminoacidi, tra cui la transaminazione, la decarbossilazione, la desolforazione e la deaminazione non ossidativa. Inoltre, questo coenzima è anche coinvolto nel catabolismo del glicogeno e nel metabolismo dei lipidi.

Uno stato carenziale di questa vitamina causa inappetenza, scarso accrescimento, convulsioni, alterazioni degenerative dei nervi, nonché anemia, dermatiti e debolezza muscolare.

La vitamina B6 è ampiamente distribuita negli alimenti, con concentrazioni maggiori in carni, prodotti integrali, verdure e noci. I prodotti vegetali contengono principalmente piridossina, mentre quelli di origine animale contengono principalmente piridossale e piridossamina. La piridossina è molto più stabile rispetto alle altre due e, di conseguenza, le perdite di vitamina B6 legate alla lavorazione dei cibi sono maggiori nei alimenti di origine animale.

BIOTINA O VITAMINA H
La biotina è un cofattore essenziale nel metabolismo dei lipidi, del glucosio e di alcuni aminoacidi.

I batteri intestinali producono biotina disponibile per l'assorbimento, di conseguenza, la carenza di biotina rappresenta un evento raro che, se avviene, si caratterizza principalmente da manifestazioni cutanee come dermatiti e perdita di pelo.

Si ritiene che la maggior parte della biotina si trovi nelle fonti alimentari legata a proteine. Dopo l'ingestione, la biotina viene idrolizzata per essere liberata dalla proteina e poter essere assorbita a livello intestinale. Tuttavia, in alcuni alimenti esiste una proteina, denominata avidina, che lega in modo stabile la biotina impedendone l'assorbimento. Il bianco d'uovo ne risulta particolarmente ricco, ma con la sua cottura l'avidina viene inattivata rendendo la biotina presente nella dieta disponibile per l'assorbimento.

La biotina si trova principalmente nel latte, nei latticini, nel tuorlo dell'uovo, nel fegato e nei semi oleosi.

ACIDO FOLICO
La principale funzione dell'acido folico, nella sua forma metabolicamente attiva denominata acido tetraidrofolico, è quella di intervenire nel trasferimento di unità monocarboniose durante diverse reazioni biosintetiche che includono la biosintesi dei nucleotidi, la sintesi dei fosfolipidi, il metabolismo degli aminoacidi, la produzione di neurotrasmettitori e la formazione di creatinina.

Una sua carenza provoca negli animali l'arresto dell'accrescimento accompagnato da anemia, leucopenia e trombocitopenia.

I folati, nome comunemente usato per indicare differenti composti con l'attività biologica dell'acido folico, sono presenti in molti alimenti, ma non essendo particolarmente stabili vengono facilmente distrutti, ad esempio, dal calore o dal congelamento prolungato. Fegato, rossi d'uovo e vegetali verdi sono buone fonti di folati.

VITAMINA B12 O COBALAMINA
Il termine cobalamina viene utilizzato per indicare un gruppo di composti chimici con attività biologica analoga alla vitamina B12. Essa è la vitamina del gruppo B più grande e più complessa, è l'unica a contenere uno ione metallico, il cobalto, e per essere assorbita richiede una proteina carrier chiamata "fattore intrinseco".

La vitamina B12 entra nella costituzione di numerosi sistemi enzimatici, come le isomerasi, le deidrasi ed è coinvolta nella sintesi delle pirimidine.

I vegetali contengono livelli molto bassi di questa vitamina mentre la carne ed il latte ne sono buone fonti. Diete vegane possono favorire lo sviluppo di stati carenziali caratterizzati da anemia e ritardo nell'accrescimento. Inoltre, una carenza di Vitamina B12 conduce ad una carenza secondaria di acido folico.

COLINA
La colina è tradizionalmente classificata come una delle vitamine del complesso B sebbene si differenzi notevolmente dalle altre vitamine appartenenti a questo gruppo. Essa, infatti, viene sintetizzata dal fegato, non è un cofattore nelle reazioni enzimatiche e rispetto alle altre vitamine è necessaria in dosi molto più elevate.

La colina ha 4 funzioni base nel metabolismo:
1) sottoforma di fosfatidilcolina è un elemento strutturale delle membrane biologiche;
2) come fosfatidilcolina promuove il trasporto dei lipidi, perché lipotropa;
3) come acetilcolina è un neurotrasmettitore;
4) dopo conversione a betaina è una fonte di gruppi metilici.

Una sua carenza comporta una crescita stentata associata ad alterazioni del metabolismo lipidico.

La colina è largamente diffusa negli alimenti sottoforma di lecitina, la forma di colina maggiormente ingerita con la dieta. Una volta ingerita la colina viene liberata dalla lecitina ad opera degli enzimi digestivi e viene poi assorbita nel digiuno e nell'ileo.

Gli alimenti maggiormente ricchi di colina sono il tuorlo d'uovo, i pesci, i legumi e i semi oleosi.

BIBLIOGRAFIA:
- Wedekind KJ, Yu S, Kats L, Paetau-Robinson I,  Cowell CS.  Micronutrients. In: Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. (ed. MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny).   2010, pp. 108‐148.
- Delaney SJ & Fascetti AJ.   "Basic Nutrition Overview".  In:  Applied Veterinary Clinical Nutrition.  (ed.  Fascetti AJ and Delaney SJ. ). 2012, pp 9‐22.


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